Tommaso ha 6 anni e mezzo, da sempre frequenta scuole in lingua inglese. Solo lo scorso anno, mentre eravamo di passaggio in Italia, ha frequentato una scuola internazionale che prevedeva l’obbligo di insegnamento della lingua italiana. Ora, tocca a me!
Io e mio marito siamo entrambi italiani, in casa si parla solo italiano, qui a Riyadh per ora abbiamo più amichetti italiani che stranieri, l’uso della lingua italiana è preponderante. Quindi, i miei figli devono imparare assolutamente a leggere e scrivere anche nella nostra lingua.
Ma come fare?
La fortuna ha voluto farmi incontrare Loredana, una mamma italiana che vive nel mio compound. Lei è una maestra di scuola elementare. A lei ho chiesto aiuto quando ho deciso di iniziare ad insegnare l’italiano a Tommaso, è stata lei a fornirmi tutte le indicazioni ed i trucchi per supportare Tommaso nell’insegnamento della nostra lingua.  Senza il suo aiuto sarebbe stato veramente difficile!
I 10 trucchi per insegnare italiano a mio figlio sono suggerimenti e indicazioni che vanno contestualizzati e applicati in base alle caratteristiche di ogni bambino, quindi ciò che ho scritto non è la verità assoluta ma semplicemente ciò che faccio con mio figlio considerando le sue capacità , potenzialità e la realtà nella quale viviamo.
10 trucchi per insegnare l’italiano a mio figlio
1. Non avere fretta di cominciare. Ho deciso di attendere con l’insegnamento dell’italiano fino al giorno in cui mio figlio era veramente pronto ovvero aveva acquisito sicurezza e confidenza con la lettura e scrittura in inglese. La mia paura era quella di creargli troppa confusione.
2. Scegliere un giorno alla settimana. Ho scelto di limitare l’insegnamento della lingua italiana ad un solo giorno alla settimana: il sabato. Durante la settimana Tommaso riceve i compiti dalla scuola mentre durante il weekend è libero dall’impegno dell’inglese. In questo modo si può meglio concentrare ed evita di fare confusione tra le due lingue. Naturalmente se ci sono vacanze straordinarie, cerco di ritagliarmi un giorno in più per l’italiano.
3. Comprare i libri giusti. Prima di arrivare qui a Riyadh, in Italia, ho comprato i libri della Giunti “Il mio super quaderno”, l’eserciziario “Tutto esercizi doc italiano” e “Orsa Minore 1. Avvio alla letto-scrittura”. Quest’ultimo è il libro di italiano che avevo comprato lo scorso anno nella scuola internazionale in Italia. Trovo questi libri, soprattutto quelli della Giunti, molto pratici, ben costruiti e facili da usare sia per il bambino che per noi.
4. Iniziare con le vocali proseguendo con le consonanti. Prima di tutto ho iniziato ad insegnargli le vocali, un po’ come fecero le mie maestre con me in Italia.
5. Mantenere il metodo usato dalla scuola che frequenta il bambino. Questo vale per tutto ciò che viene insegnato al di fuori dal contesto scolastico. Ad esempio, Tommaso ha imparato a leggere prima i sounds (suoni) di ogni singola lettera, poi ad unirli (in inglese viene definito blending), fino ad arrivare a leggere tutta la parola e piano piano la frase. Questo metodo l’ho mantenuto anche in italiano, anche perché a lui viene naturale fare così e quindi non lo forzo a fare diversamente.
L’attuale scuola che frequenta Tommaso nello scritto utilizza il corsivo, è un corsivo abbastanza differente da quello italiano. Quindi, ho deciso di insegnargli a riconoscere i quattro caratteri italiani – stampato maiuscolo e minuscolo, corsivo maiuscolo e minuscolo – ma di fargli scrivere solo col corsivo utilizzato dalla scuola e lo stampato maiuscolo. Solo quando il carattere usato dalla scuola sarà consolidato allora passerò al nostro corsivo italiano.
6. Seguire un livello di difficoltà crescente per gli esercizi. I tre libri che utilizziamo presentano degli esercizi inizialmente semplici e piano piano sempre più complessi, riprendendo ogni volta gli esercizi iniziali. Per gli esercizi Loredana mi ha consigliato di guardare il sito di LannaRonca, dove si possono trovare numerosi esercizi, scaricabili, suddivisi per classe e argomento.
7. Anche in italiano vanno sviluppate le quattro abilità : leggere, scrivere, parlare ed ascoltare. I bambini devono imparare ad articolare correttamente le parole, sapersi inserire in modo pertinente nelle diverse situazioni comunicative, devono saper formulare domande finalizzate ad uno scopo e fornire adeguate risposte. E’ importante dare spazio anche ad attività di ascolto, poiché devono imparare a prestare e mantenere attenzione in diverse situazione comunicative. Per questo è utile proporre loro l’ascolto di diversi tipi di testi orali: messaggi, descrizioni, indicazioni in sequenza, istruzioni.
8. Non insistere con il bambino, soprattutto se mostra già difficoltà con l’inglese. Ad esempio, ho notato che Tommaso dimostra alcune difficoltà nel riconoscere le vocali E ed I, quindi ho voluto dedicare più tempo a queste anche in italiano.
9. Non avere fretta. Non va dimenticato che questo non è il nostro lavoro, non abbiamo studiato per fare le insegnanti e quindi non è naturale per noi insegnare una lingua, anche se è la nostra. E’ importante chiedere consigli alle maestre, a chi lo fa di mestiere. Io in questo sono stata veramente avvantaggiata e fortunata ad avere Loredana come amica e vicina di casa, il suo aiuto è stato, ed è ogni giorno, fondamentale per me e per Tommaso!
10. Fatelo se veramente ci credete e ne siete convinti. Fatelo con serenità . Insegnare a leggere, scrivere, parlare e ascoltare nella nostra lingua non è facile, richiede molto tempo e dedizione. Serve costanza e determinazione, perché ci sono giorni in cui i nostri figli sono stanchi e non hanno voglia di concentrarsi, ma non mollate, ne vale la pena!
Questi sono i miei 10 trucchi per insegnare l’italiano a mio figlio, quei trucchi che sono riuscita a definire grazie al prezioso aiuto dell’amica Loredana. Le nostre chiacchiere sono giornalmente tante, ci confrontiamo su molti argomenti, sugli aspetti che caratterizzano la nostra vita in questo Paese, ma dalle tante chiacchiere apparentemente semplici e di svago ne nascono dei racconti importanti per la nostra vita di madri.
Drusilla, Arabia Saudita
Questo post cade a puntino, evviva!
Anche io ho iniziato a fare esercizio di italiano con la mia 2G di 6 anni ed ho avuto la fortuna di avere un’amica insegnante privata di italiano e di inglese, con una buona esperienza di insegnamento ai bambini…w le insegnanti 😉
I suoi consigli sono stati simili ai tuoi: prima di tutto non forzare il bambino ma cercare di farlo divertire il più possibile. Fare mezzoretta 1/2 volte a settimana, non di più, meglio se in giorni fissi, prediligendo gli esercizi divertenti e pratici, come disegnare, colorare ed ascoltare cd come metodi principali di apprendimento, invece che i classici esercizi di grammatica.
Evitare di introdurre, per ora, gli stili di scrittura usati nella scuola italiana.
Iniziare con le vocali e poi proseguire con le consonanti.
Io ho comperato due libri delle vacanze della Giunti ed un terzo per bambini italiani all’estero sempre della Giunti. Come programma di insegnamento seguo il terzo libro perché è più graduale, andando a scegliere qualche esercizio carino qua e là dai primi due libri che sono di ripasso. Ho preferito i libri delle vacanze perché più colorati e divertenti.
Per ora 2G si diverte e le piace fare esercizio. Il CD del libro viene ascoltato di continuo ed anche la piccolina sta assorbendo.
Io cerco di prenderla con la giusta calma, perché come dici bene tu non sono una maestra e non è facile insegnare ai propri figli.
Il mio obiettivo è quello di insegnarle le basi grammaticali della nostra lingua e di non farla rimanere troppo indietro rispetto al programma della scuola italiana, poi si vedrà in futuro 😉
Ps: grazie per il. Link degli esercizi, andrò a curiosare.
Brava, anche il mio obiettivo è quello di cercare di non tenere troppo indietro Tommaso con il programma scolastico italiano, perché in futuro non sappiamo dove andremo a finire…
bisogna proprio leggere post scritti all’estero per trovare un elogio del lavoro degli insegnanti… qui tutti i genitori si sentono in diritto di dire che maestre e prof sbagliano e sono pronti a dare suggerimenti su come devono fare… ah ah ah scherzi a parte sono contenta che tu sia riuscita a trovare un metodo per stimolare tuo figlio in modo che sia pronto a diventare, come te, cittadino del mondo 🙂
Confesso che con Loredana ho capito quanto lavoro c’è dietro ad un’insegnate e quale sia il loro vero valore, purtroppo criticare è sempre più facile che apprezzare.
Grazie per i consigli, pratici e utili.
Quando hai scritto segue la linea guida usata nelle scuole svedesi (dalle elementari all’università ) dove lavoro.
Potrei mandare il link del tuo articolo sulla mia pagina FB? Ho tante amiche itali-swedesi che potrebbero essere interessate.
E’ un piacere condividere informazioni utili.
Assolutamente si, puoi condividere questo post con chi vuoi e se hai bisogno di altre informazioni non esitare a contattarmi.
PS. Scusate gli errori ortografici, bisognerebbe insegnare un po d’italiano a chi crea il programma con correttore automatico
Che brava che sei, fai benissimo ad insegnare a leggere anche in italiano, oltre che parlarlo, non potrà che essergli utile nella vita.
Io invece sto cercando dei libri per rafforzare l’inglese di Miciomao, la sua insegnate è un po’ carente, anche se devo ammettere che quest’anno li sta facendo lavorare meglio
I miei bambini sono italiani in tutto e per tutto, per questo devono essere capaci di leggere, scrivere e parlare italiano.
Brava, insegna l’inglese a Miciomao che è molto utile conoscere!
Bellissimo Drusilla ed utilissimo. Grazie per la condivisione e grazie alla tua amica ed a tutte le dritte che ti ha dato!
Grazie, è un piacere poter condividere queste utili informazioni!
Sono contenta dei commenti!
A scuola lavoro con amore facendomi guidare sempre dai bisogni dei bambini ed è questo che deve guidare anche tutte le mamme che vogliono insegnare ai propri figli.
Grazie Loredana per il tuo supporto, non solo per scrivere questo post, ma soprattutto per i tuoi continui consigli sull’insegnamento dell’italiano.
I bisogni dei bambini devono essere al centro del nostro insegnamento.
Dopo la nostra paginetta di oggi posso aggiungere altri piccoli consigli imparati sul campo (premetto che mia figlia è super precisa, molto critica con se stessa e pure un po’ permalosa!!!): mai correggere un errore mentre sta facendo l’esercizio, perché mia figlia si innervosisce e non vuole più proseguire.
Fare gli esercizi in matita così da poter correggere facilmente l’eventuale errore. Se serve dare una mano come suggerire lo spelling corretto di una parola, farlo su un foglio a parte proponendo una parola diversa da quella dell’esercizio. Per esempio mia figlia ha confuso la S e la Z. Io le ho scritto su un foglio Serpente e Zanzara, così lei ha corretto Rosa e Azzurro in modo autonomo.
Per ora abbiamo fatto le vocali, la M e la N ed il verbo avere. Sulla pronuncia di Ha ed Hanno aveva qualche dubbio ed aspirava la H.
Leggere parole tipo Maglietta le risulta difficile, ma appena si ricorda della “parola” Maglietta che pronuncia correttamente quando parla, si riprende subito!
Che bravi questi bimbi 😉
Anche noi usiamo sempre e solo la matita.
I nostri bambini hanno delle risorse incredibili!
Oh ecco, era da un po’ ch mi domandavo come vi regolaste, per evitare un bilinguismo “parziale” con l’italiano.
Avevo posto una domanda in un post delle amiche di fuso ma senza ricevere risposta.
L’impegno che ci metti e’ notevole e ancor di più quello di tuo figlio ma sono convinta che imparare a leggere e scrivere nelle due lingue sia davvero la soluzione migliore, anche solo per sentirsi “italiani”, se per voi e’ importante.
Io ho in mente di fare lo stesso percorso con il francese, quando il mio ricciolino sarà più grande, anche se sono svantaggiata, da un lato, che è il papà a saperlo leggere e scrivere bene (però non ha tempo per insegnarlo), avvantaggiata, dall’altro, dal fatto che un po’ glielo insegneranno anche a scuola.
Come dici tu, “rubare i trucchi del mestiere” sarebbe l’ideale, quindi mi sa che io copierò le insegnanti di francese e le modalità italiane di insegnamento!
Brava, anzi: bravo Tommaso e brava Drusilla!!!
Grazie Mamma Avvocato!
Sentirsi italiani per noi è fondamentale visto che io e mio marito siamo italiani, quindi pretendiamo che i nostri figli siano veramente bilingue.
L’impegno è tanto ma ti assicuro che è una vera soddisfazione sentirlo leggere e apprendere ogni settimana nuovi vocaboli.
Buon lavoro anche a te per il futuro col francese!
Come fai a vivere in arabia senza essere musulmana? (dai nomi che i tuoi figli hanno, presumo che non lo sei)
Avevo letto in diverse fonti che in arabia saudita se non sei musulmano non ci puoi abitare.